Prepara le candeline, c’è un compleanno da festeggiare. Eh sì, oggi compie gli anni un’amica molto cara…Wikipedia!
Chi di noi non ha mai avuto bisogno di lei per fare una ricerca? Anche tu, almeno una volta nella tua vita da cibernauta, hai cliccato su quel risultato e ti sei ritrovato a navigare all’interno dell’enciclopedia più grande al mondo: così l’ha incoronata nel 2008 il Guinness dei Primati.
Abituato a sfogliare – spesso sbuffando – le pagine di quei volumi pesanti e polverosi, ti basta adesso solo un clic per fare le tue ricerche. Il sapere si è fatto sorprendentemente innovativo e sicuramente stimolante. E ancora più stimolante è poter modificare le voci. Wikipedia, infatti, è aggiornabile da chiunque ne abbia accesso.
Ma facciamo un passo indietro…
Se non conosci la sua storia, ora te la racconto. In principio era Nupedia, enciclopedia web a contenuto aperto, gestita da Jimmy Wales, CEO di Bomis – portale di ricerca sulla musica pop – e Larry Sanger, il caporedattore.
Già con Nupedia gli utenti potevano aggiornare o creare nuovi articoli, ma il suo limite era proprio la lentezza degli aggiornamenti dei contenuti, che richiedevano una revisione fatta di ben sette fasi.
Wales e Sanger decidono allora di rimediare, rendendo le operazioni più veloci: nasceva così Wikipedia. Era il 15 gennaio 2001.
A ispirare i due creatori nel nome, l’antenato di Wikipedia: WikiWikiWeb, il primo vero sito web modificabile dagli utenti, lanciato nel 1995 da Ward Cunningham. Il termine “wiki“, derivante dalla lingua hawaiiana, significa “rapido”, ma è anche l’acronimo inverso dell’espressione What I know it’s (quello che so è), che rimanda all’idea di condivisione delle proprie conoscenze.
È proprio l’intento di condividere e contribuire al sapere, che spiega la possibilità di correggere e aggiornare le voci dell’enciclopedia. “Be bold” (“siate audaci”) è il motto del team di Wikipedia, che invita gli utenti – protetti dal copyright– a non avere timore di modificare gli articoli, ovviamente nel rispetto della veridicità delle informazioni.
La nuova versione dell’enciclopedia, lanciata in lingua inglese e in un sito omonimo e indipendente, batte la precedente per la rapidità con cui vengono forniti i contenuti e il successo è enorme, tanto che dopo solo due anni già conta 100 mila voci.
Riconoscimenti arrivano anche da personaggi del calibro di Umberto Eco, che ne fa una lode in un suo articolo su Repubblica, e dal mondo del web stesso. Nel 2009 infatti il lancio di Wikipedia viene inserito dai Webby Awards tra i 10 momenti più importanti per il web nel primo decennio del 2000.
L’avanzare della tecnologia cambia le cose
Oggi Wikipedia rientra tra i 40 siti più utilizzati al mondo. C’è da dire però che Google la sta mettendo a dura prova, perché si propone come strumento di ricerca più immediato. E non è nemmeno l’unico, dato che anche alcuni social network – vedi Facebook o Youtube – sono ormai utilizzati come motore di ricerca.
Ma la lotta continua e continuerà. Come dicono quelli di Wikipedia:
l’attuale numero di revisori è abbastanza numeroso da tenere in vita l’enciclopedia.
E infatti sono sempre suoi i primi posti della SERP. Forse anche perché, a differenza dei motori di ricerca, che nei risultati mescolano fonti autorevoli a blog o siti non verificati, Wikipedia utilizza un filtro per i suoi contenuti. Il che le consente di mantenere la sua fama di autorevolezza, accresciuta anche dalla mancanza di pubblicità, che trabocca dalla rete, ma di cui Wikipedia invece non ha bisogno, vivendo grazie al contributo degli stessi utenti o di alcune società.
Curiosiamo adesso tra le ricerche
Impossibile conteggiare tutte quelle fatte dagli utenti sin dalla comparsa di Wikipedia sul web, però puoi dare insieme a me uno sguardo a quelle più strane. E vedrai che ogni nazione ha le sue.
Una statistica del Washington Post (2012) vede l’Inghilterra, patria d’origine dell’enciclopedia, particolarmente interessata ai necrologi. Sarà paura della morte o volontà di farsi trovare pronti?
La Germania ha digitato invece con particolare assiduità il termine Sackgasse, ovvero cul-de-sac, forse ispirata da un titolo comparso nello Stuttgarter Zeitung: “Auf dem Weg in die Sackgasse” (“Sulla strada verso un vicolo cieco”). La precisione dei tedeschi non si smentisce mai.
La Francia detiene il titolo di ricerca più bizzarra. Al primo posto tra le ricerche effettuate dai francesi, un arbusto giapponese, l’houx crénelé (ilex crenata). Sapresti trovare una motivazione a quest’indagine? Forse non ce n’è nemmeno una, se non il puro e semplice appeal di una voce quasi unica, presente in poche edizioni linguistiche. Ma a come ci siano arrivati non me lo so spiegare…
Scommetto che sei curioso di sapere cosa c’è al primoposto della classifica italiana. Pare che i numeri più alti siano stati raggiunti dalla ricerca sulle profezie dei Maya per l’ormai scampato 21 dicembre 2012. Puoi dire che gli italiani non sono fatalisti?
La gente va su Wikipedia per approfondire e verificare alcune supposizioni.
È l’amministratore dell’enciclopedia di Wales a confermarlo. La motivazione che si cela dietro le ricerche su Wikipedia è il voler verificare, fatto che spiega la presenza di temi di nicchia, curiosità mediatiche o personaggi quasi mitologici.
Ecco allora che compaiono ricerche come la casalinga di Voghera, non una reale donna di provincia, ma piuttosto un’espressione del gergo giornalistico, oppure il polpo Paul, animal vip durante i mondiali di calcio del 2010, o ancora la lampadina centenaria che illumina da più di cento anni una caserma di vigili del fuoco in California.
Sono migliaia le voci stravaganti di Wikipedia. Divertiti a cercarle anche tu, se non l’hai già fatto. E se te ne viene in mente una nuova, aggiungila. Wikipedia è lì per te.