Davvero pensavi che solo chi vede potesse leggere un libro, un giornale, una rivista, un documento? Apri gli occhi, la tecnologia è per tutti e non è una cosa del XXI secolo.
Mauro Papalini, filologo e storico per passione, in un’intervista dello scorso aprile ci ha raccontato come, già durante gli anni della Prima Guerra Mondiale, la tecnologia fosse all’avanguardia, grazie all’ideazione dell’“Optacon”.
Quando e che cos’è l’“Optacon”?
Il Reading Optophone, ideato nel 1913 dal genio di Fournier d’Albe, che studiò un modo di unire materiali fotosensibili con il suono, per poter permettere ai ciechi di ascoltare ciò che era scritto.
L’idea fu brevettata nel 1920 da d’Albe e Barr and Stroud. Furono vendute poche riproduzioni – per poi smettere del tutto intorno agli anni ‘30 – perché il sistema Braille, rivoluzionario sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo, all’epoca, era molto più forte rispetto a quello basato sul suono.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’esercito americano decise di riprendere l’idea dell’ “Optophone”. Per aiutare i soldati veterani e sviluppare nuove tecnologie per disabili con il sostegno del governo federale. Tra l’altro, in quegli anni, si stava già studiando un modo per realizzare sintetizzatori vocali per controllare i computer.
“Optacon”: una macchina da lettura
All’aba degli anni ‘50 gli ingegneri Jim Bliss e John Linvill dello Stanford Research Institute condussero una ricerca sulla percezione tattile e la progettazione di circuiti per il controllo delle stimolazioni sui polpastrelli. É da qui che venne sviluppato l’ “Optacon”, una “macchina da lettura”.
Gli aghi si alzano in corrispondenza del nero e riproducono la forma della lettera stessa:tu la vedi, il cieco la sente con il dito. L'”Optacon” non aveva decodificatori, ma permetteva un contatto diretto con il testo, ragion per cui dava la possibilità di poter leggere tutto.
Fino agli anni ‘90, ne sono stati venduti più di 12.000 pezzi incassando ben $ 3.000 a macchinario, poi la produzione, nel 1996, venne bloccata perché, così afferma Mauro Papalimi: “Non è colpa della tecnologia cattiva o del vedente che non gliene frega niente del cieco. É il cieco stesso che si dà la zappa sui piedi, ignorante, che non ha capito dell’importanza dell’Optacon. E purtroppo è diffuso questo atteggiamento.”
E oggi? I ciechi non leggono più?
Dopo l’ “Optacon”, la tecnologia si è evoluta fino ad arrivare ai lettori di schermi installati nei computer (screen reader) e ai sintetizzatori vocali nei telefonini, nati dalla grande mela di Cupertino, Apple..
Nel 2010 una start-up israeliana ha sviluppato un dispositivo, “OrCam MyEye 2.0”, per leggere al posto del non vedente. Il piccolo congegno di 30 grammi si posiziona sugli occhiali da vista e su quelli da sole e, attraverso una micro telecamera, è in grado di leggere testi, giornali o libri. In più, grazie a un archivio interno, ti aiuta a far la spesa o a riconoscere le persone che ti si presentano davanti.
Più di 360.000 ciechi e più di 1 milione di ipovedenti in Italia, grazie alla tecnologia, possono essere supportati e aiutati nella vita di tutti i giorni.
Pro e contro dispositivi: