Sicuramente ti sarà capitato di vedere qualche film o contenuto video in cui vengono mostrate scene tristi o addirittura violente in cui le immagini sono accompagnate da un sottofondo musicale che risulta tutt’altro che cupo ma allegro o irriverente.
Questa contrapposizione non dà luogo però a un vero conflitto nell’impressione finale dello spettatore, ma innalza la qualità della scena esaltando la scena stessa o addirittura dotandola di un nuovo significato più ricco, meno superficiale e sicuramente originale. Vediamo qualche esempio per capire meglio di cosa si tratta.
In questo caso, la scelta del regista o dell’autore del video è di fare un uso divergente della musica usando un contenuto sonoro esplicitamente contrastante con quello visivo.
Stanley Kubrick in Arancia Meccanica e Full Metal Jacket
Il maestro del cinema Stanley Kubrick è forse il regista che più di tutti ha legato la ricerca del contenuto sonoro ai suoi film. Nelle sue opere non mancano esempi in cui la musica è in aperto contrasto con le immagini.
Arancia Meccanica è quasi esclusivamente basato su questo concetto: un film che tratta una violenza estrema, quella di Alex e dei suoi Drughi, accompagnata da musica classica, quella di Rossini e quella di Beethoven, artista tanto caro al protagonista del film.
Lo shock anempatico (cit.) creato dalla contrapposizione tra leggerezza della musica e efferatezza delle scene se da una parte aiuta lo spettatore a “digerire” la violenza mostrata, dall’altro ne carica l’effetto paradossale rendendola ancor più inquietante.
Scene madri di questa tecnica sono quella della quella dello scontro tra due bande rivali all’inizio del film (sulle note de La gazza ladra di Rossini) la scena di sesso in camera di Alex (sulle note del Gulielmo Tell di Rossini) quella della dell’omicidio della cat-lady alla clinica per dimagrire (anche questa accompagnata da La gazza ladra di Ro
Sempre Kubrick ci ripropone la stessa tecnica in Full Metal Jacket, questa volta affrontando una tematica diversa e forse più sottile, quella della durezza della guerra e dell’addestramento militare e accompagnandola da un sottofondo musicale che la fa sembrare quasi un gioco.
La colonna sonora del film è infatti piena di motivetti allegri e apparentemente spensierati quali Chapel of Love dei The Dixie Cups, I Like It Like That di Chris Kenner e The Marine’s Hymn suonato dalla The Goldman Band.
Iconica rimane la scena in cui vengono caricate le vittime della guerra sull’elicottero e si combatte tra i bombardamenti il tutto accompagnato dall’irriverente Surfi’n Bird dei The Trashmen.
Tarantino in Kill Bill, Le Iene e Pulp Fiction
Sulla stessa lunghezza d’onda di Kubrick anche Tarantino fà della musica una parte determinante dei suoi film e anche lui la utilizza in apparente contrapposizione alle immagini.
L’intento è, tra le altre cose, quello di rendere i suoi personaggi (cosi violenti e cosi spietati) delle caricature, cosi da poter calare dolcemente lo spettatore nella loro perversa mentalità senza subirne una forzatura.
Se ne Le Iene troviamo un Mr. Blonde (Michael Madsen) intento a torturare un poliziotto mentre balla e canticchia tranquillamente sulle note di Stuck in a Middle degli Stealers, in Pulp Fiction durante lo stupro di Marcellus Wallace, Butch (Bruce Willis) si libera del suo guardiano accompagnato dal suono non proprio drammatico del brano rock Comache dei The Revels (uno degli esponenti, per intenderci, della cosidetta “musica da surf”).
Nel più recente Kill Bill vol.1 possiamo invece assistere all’infermiera Elle Driver (Daryl Hannah) che si prepara a infliggere un’iniezione letale fischiettando Twisted Nerve di Bernard Hermann (che udiamo anche in sottofondo) come se niente la turbasse.
Paolo Sorrentino Le conseguenze dell’amore
Anche l’italiano Paolo Sorrentino nel suo Le conseguenze dell’amore ci propone una magistrale scena di contrasto musica/immagini.
Il protagonista (Toni Servillo) è in macchina con i suoi assassini e sta per essere ucciso, cosi si avvia verso il suo destino fatale mentre dall’autoradio e dalle voci degli assassini escono le note leggerissime (e contemporaneamente pesanti come macigni) di Rossetto e Cioccolato di Ornella Vanoni. L’effetto è spiazzante e magico allo stesso tempo.
Di musiche utilizzate in questo modo ce ne sono sicuramente molte altre… e a te quali vengono in mente?