"Quando vediamo un androide o un manichino umanoide, sentiamo un senso di estraneità. Non sappiamo perché, ma il nostro cuore balza indietro. Il problema dell'androide è uno dei tanti problemi che dobbiamo affrontare a metà strada tra la scienza e l'arte." Masahiro Mori
L’interazione tra l’uomo e la macchina ha raggiunto nuovi livelli di complessità con l’avvento dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, c’è un fenomeno intrigante che continua a emergere in questo campo: l’Effetto Uncanny Valley.
Che cos’è l’Effetto Uncanny Valley?
L’Effetto Uncanny Valley si riferisce alla sensazione di disagio o inquietudine che si verifica quando un oggetto, solitamente un androide o un avatar, appare quasi identico a un essere umano, ma non abbastanza da risultare convincente. Una ricerca condotta da Saygin et al. (2012) utilizzò tecniche di risonanza magnetica funzionale (fRMI) per studiare l’attività cerebrale in risposta a stimoli visivi diversi, tra cui un essere umano, un androide e un robot. I risultati mostrarono che la risposta emozionale era simile per il robot e l’essere umano, ma significativamente intensa per l’androide. Questo suggerisce che la somiglianza con l’uomo, ma non la perfetta identità, può generare un senso di disagio.
In altre parole, quando la somiglianza con un essere umano è troppo vicina, ma non abbastanza perfetta, l’osservatore può reagire negativamente.
E che cosa succede?
Attivazione del Sistema di Allerta
Il cervello può attivare le regioni associate alla risposta al pericolo o alla minaccia e l’amigdala, una struttura coinvolta nella regolazione delle emozioni.
Dissonanza Cognitiva
La discrepanza tra l’aspettativa di vedere un essere umano e la realtà di fronte a un oggetto o a un avatar che sembra umano ma non lo è completamente può generare una dissonanza cognitiva. Questo può portare a sentimenti di confusione e disagio, mentre il cervello cerca di integrare e comprendere le informazioni contrastanti.
Elaborazione delle caratteristiche non familiari
Il cervello potrebbe concentrarsi sulle caratteristiche dell’oggetto o dell’avatar che non corrispondono alle nostre aspettative o al nostro concetto di umanità. Questo potrebbe comportare un’attivazione delle regioni cerebrali coinvolte nella percezione visiva e nella categorizzazione degli oggetti.
Regolazione delle emozioni
Il cervello potrebbe tentare di regolare le emozioni negative provocate dall’Effetto Uncanny Valley. Questo potrebbe coinvolgere regioni corticali prefrontali coinvolte nel controllo emotivo e nella regolazione dell’attenzione.
Interferenza con la connessione sociale:
L’esperienza dell’Effetto della Valle Perturbata potrebbe influenzare la nostra percezione della connessione sociale con l’oggetto o l’avatar in questione, comportando una minore attivazione delle regioni cerebrali coinvolte nell’empatia e nella comprensione sociale.
Complessivamente, sperimentare l’Effetto Uncanny Valley può attivare una serie di processi neurali che riflettono una risposta emotiva e cognitiva complessa alla discrepanza tra ciò che ci aspettiamo e ciò che effettivamente percepiamo.
A livello neurofisiologico, l’esperienza dell’Effetto Uncanny Valley può riflettersi in diversi cambiamenti nell’attività e nella comunicazione tra le cellule cerebrali. La comprensione di questi meccanismi può fornire preziose informazioni sulle basi neurali di questo fenomeno e sulle strategie per mitigarne gli effetti.
Attività elettrofisiologica
Con tecniche come l’elettroencefalografia (EEG) si possono rilevare cambiamenti nella frequenza e nell’ampiezza delle onde cerebrali durante l’esposizione a stimoli che inducono l’Effetto Uncanny Valley. Ad esempio, potrebbe esserci un aumento delle onde cerebrali associate alla vigilanza o alla reattività emotiva.
Risposte neurovegetative
L’attivazione del sistema nervoso autonomo potrebbe manifestarsi attraverso cambiamenti nella frequenza cardiaca, nella respirazione e nella conduttanza cutanea. Questi parametri possono riflettere la risposta fisiologica del corpo alla percezione di situazioni potenzialmente minacciose o disorientanti.
Attività neurochimica
Cambiamenti nei livelli di neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e l’ossitocina potrebbero influenzare la percezione e l’elaborazione emotiva di stimoli associati all’Effetto Uncanny Valley. Ad esempio, variazioni nei livelli di dopamina potrebbero modulare la motivazione e l’attenzione nei confronti degli oggetti o degli avatar ambigui.
Connessioni neurali
L’esposizione prolungata a stimoli che generano l’Effetto della Valle Perturbata potrebbe influenzare la plasticità sinaptica e la connettività neurale. Ciò potrebbe riflettersi in cambiamenti nella forza delle connessioni sinaptiche tra le regioni cerebrali coinvolte nella percezione visiva, nell’elaborazione emotiva e nel controllo cognitivo.
Regolazione emotiva
Le regioni corticali prefrontali coinvolte nel controllo emotivo e nella regolazione dell’attenzione potrebbero mostrare una maggiore attività mentre il cervello cerca di mitigare le reazioni negative associate all’Effetto Uncanny Valley. Questo potrebbe includere l’attivazione di circuiti coinvolti nella soppressione delle emozioni negative o nella rivalutazione cognitiva degli stimoli avversi.
Sony AIBO e l’effetto della valle perturbata
Il cane robot AIBO di Sony ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, molte persone lo hanno accolto come un compagno domestico divertente e adorabile. Dall’altro, alcuni utenti hanno segnalato una sensazione di inquietudine a causa della sua somiglianza con un vero cane, ma con movimenti e comportamenti non del tutto naturali.
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Vincere l’Effetto Uncanny Valley rappresenta una sfida multidisciplinare che coinvolge diversi campi, inclusi l’ingegneria, la psicologia e le neuroscienze.
Voi che cosa ne pensate?