Dal titolo può sembrare una ripresa della pubblicità della Schweppes con la leggendaria Uma Thurman. Purtroppo per voi che leggete, non vi daremo né da bere, né tanto meno una stangona bionda.
Ma, per la vostra gioia, ciò di cui parliamo qui, oggi, è il perché voi decidete di leggere quello che sta dietro al titolo che avete cliccato. Anche in questo caso, 9/10, avrete aperto l’articolo solo grazie all’allusione alla pubblicità. Ammettetelo su!
Parliamo di clickbaiting, che in italiano significa “esca da click”.
Questo fenomeno è esploso nel 2014 e arriva direttamente dagli Stati Uniti – strano, non arriva mai niente da loro!- è una tecnica che va proprio a pescare l’utente, lo caccia e lo acchiappa! È ovvio, e già comprensibile che ormai tutto ciò che passa su internet ruoti attorno a questa tecnica. A volte si tratta di notizie vere, altre volte invece di bufale. Ma andiamo avanti!
Se notate, la maggior parte delle notizie che voi leggete, piuttosto che i video che guardate è perché hanno dei titoli irresistibili: come se aveste una dipendenza dallo shopping online e non faceste altro che cliccare e comprare – Black Friday incluso!
Ciò che rende incredibile questa tecnica, è il fatto che serve a chi scrive ad aumentare il proprio traffico sul proprio portale, e più click raggiungi, più monetizzi, più verrai conosciuto all’interno del web.
Insomma è una macchina del cash! Non parliamo di cifre esorbitanti, parliamo di 100 click. Bastano 100 interazioni che il guadagno inizia ad arrivare. Una macchina della tentazione, che attraverso poche semplici parole di porta nella sua tana.
Ma non è tutto oro ciò che luccica!
Questi titoli, non vengono creati sempre con scopo di lucro, o quanto meno per crescere all’interno del web e farsi conoscere per diventare magari dei guru di quel determinato argomento, in quel determinato portale web, no. Vengono creati anche per hackerare, per diffondere virus e per raccogliere dati personali e TAAAAC fregati.
Poco tempo fa, all’incirca ad Ottobre 2019, girava una notizia sul quotidiano La Repubblica, di un incendio devastante in uno dei più grandi magazzini Apple. L’incendio, secondo la notizia, avrebbe distrutto centinaia e centinaia di smartphone marchiati Apple, e per ripagare la clientela, ai primi 100 che si iscrivevano al link riportato nell’articolo, veniva regalato un iPhone di ultima generazione.
Questo perché?! Perché il titolo dell’articolo era: “Apple regala iPhone dopo un incendio”- “IPhone in regalo dopo un incendio ai magazzini” – “L’incendio al magazzino Apple e i 3777 iPhone gratis”. E tutti pronti ad averne uno!
Ovviamente si trattava di una bufala, ma nel frattempo:
- persone hanno cliccato e chissà se è successo qualcosa ai dati sensibili;
- dall’altra parte chissà quante si sono ammazzati dal ridere;
- quanto ci avranno guadagnato (sicuro il viaggio dell’estate 2k20 se la sono assicurata!).
Non vi siete accorti di niente?
100 click=guadagno
100 persone che si iscriveranno dal link vinceranno l’iPhone.
Ma facciamo brevemente un piccolo resoconto di quanto detto, dei pro e dei contro degli acchiappaclic:
PRO | CONTRO |
Aumento di interazioni | Possibile hackeraggio |
Aumento visibilità pagina | Violazione privacy |
Aumento dei guadagni | Notizie fasulle |
Contenuti divertenti e curiosi | “scemo pagliaccio” chi legge! |