Questa storia, quella che ti sto per raccontare, è la storia di come si possa pensare a qualcosa di assurdo, magico e straordinario e poi riuscire a trasformaslo in realtà.
Storia romantica, positiva e dolce, fatta di emozioni, di sconfitte, di una separazione dolorosa e di un ricongiungimento creativo. Questa è una storia nata tra le aule della Accademia di Belle Arti di Bologna.
Chi è Antonallo Ghezzi?
Antonello Ghezzi non è un lui.
È un lui e anche una lei: il nome deriva dalla fusione due artisti Nadia Antonello e Paolo Ghezzi.
Paolo ha un secondo lavoro, si occupa di storie per bambini, fa l’illustratore per una casa editrice greca. Nadia, dopo un passato da pittrice astratta, orienta la sua carriera verso la performance, la comunicazione museale e l’arte ambientale.
L’uno influenza l’altro e tra i due nasce anche un rapporto lavorativo fatto di formazione reciproca, stimoli e anche scontri intellettuali.
Sono un collettivo, lavorano in tandem, come un orchestra e il risultato è davvero magico, quasi commovente. Portando l’arte nella vita quotidiana, con installazioni artistiche che coniugano tecnologia, realtà e poesia.
Riescono a lavorare con aziende e scienziati perchè rendono possibile anche quello che a noi comuni mortali sembra impossibili, come il gioco e la magia.
Questi due giovani sono un duo artistico, vivono e lavorano a Bologna, ma hanno più riconoscimenti all’estero, come succede per tanti artisti italiani. La cosa è piuttosto assurda, per esempio, è che lo stesso Marina Abramovic Institute ha segnalato la loro performance Blow against the walls a Broocklin come una delle più interessanti del 2108.
Mind the door: la porta del sorriso
Per loro l’arte deve aiutare a vivere meglio, deve stupire e farti sorridere, ridere con le lacrime agli occhi ed è esattamente quello che si prova quando ti trovi davanti a Mind the door!
Immagina la forza visiva che potrebbe avere una porta automatica che si apre solo se sorridi, posta in tutti i luoghi più “caldi” della terra? Una porta tra Stati Uniti e Messico, una tra Israele e Palestina.
Un varco sia fisico, ma soprattutto emotivo e psicologico da dover in qualche modo superare, ma non forzandolo, sfondandolo, semplicemente sorridendo.
Come funziona l’istallazione?
Una porta che NON si apre, ti metti sotto alla fotocellula e questa rimane chiusa, sigillata, sbarrata e allora la guardi, ci cammini sotto, ci sbatti con il naso, ma nulla e poi… alzi lo sguardo e sorridi, sorridi tirando tutti i muscoli facciali e questa magicamente si apre a libro e ti permette di entrare.
Questa opera è dotata di una forte valenza emotiva, dove l’interazione con lo spettatore è fondamentale. L’opera non si attiva con la solo presenza, ma vuole di più: vuole trasporto, sentimento e gioia, della serie “sii felice e sorridi, solo allora ti aprirò le mie porte”.
Pensa a questa porta come un abbraccio, uno slancio positivo verso il futuro e verso il prossimo e abbi fiducia in te stesso e in chi ti circonda, mi redo conto di quanto sia difficile al giorno d’oggi, dove non esiste una educazione sentimentale e nemmeno una educazione alla fiducia, ma prova.
Never ending night – il cielo di Antonello Ghezzi
Un’altra bellissima istallazione è Never Ending Night: non è solo un opera, ma un vero e proprio progetto che coinvolge il Consiglio Nazionale delle Ricerche e molti gruppi di ricerca internazionali.
L’obiettivo principale del progetto è affermare che siamo tutti sotto lo stesso cielo
Antonello Ghezzi
È un progetto iniziato nel 2013 che ti permetterebbe di vivere e vedere un cielo stellato costante, infinto e in tempo reale, una notte stellata che coinvolge cronologicamente tutti i cieli.
Una notte stellata anche se fuori è mezzogiorno e splende il sole, anche se piove o la nebbia ne blocca lo splendore.
Canticchia le prime due strofe della Donna cannone di De Gregori: “Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno. Giuro che lo farò”
Starry Mirrors – il cielo in un box
Ti piacerebbe chiudere il tuo cielo in una scatola e vederlo brillare solo per te ogni sera?
Possono farlo, anzi lo hanno fatto e lo fanno in un modo così semplice e affascinate al tempo stesso, incastonando un pezzo della volta celeste solo per te.
Starry Mirrors sono delle light box, sembrano semplici scatoline, ma quando si schiaccia l’interruttore e la luce al loro interno si accende, inizia la vera magia!!
Quello che vedi illuminato è un cielo stellato, un cielo che per tanti è fondamentale avere, diventando un elemento soggettivo, intimo e privato.
Antonello Ghezzi, Nadia e Paolo hanno le testa tra le nuvole, il cuore tra le stelle, ma i piedi ben piantati a terra.
Seguili ed emozionati con loro e con me.