No, non parleremo di tutti quei fisici scultorei che ci fanno venire caldo al solo inizio del jingle della pubblicità. Non della storia della pubblicità e delle sue tecniche di advertising. Parliamo piuttosto di una delle conoscenze più antiche di sempre, la comunicazione non verbale: “quella parte della comunicazione che comprende tutti gli aspetti di uno scambio comunicativo non concernenti l’uso della parola” (Bonaiuto M. Maricchiolo F., La comunicazione non verbale).
Il linguaggio del corpo
All’interno della pubblicità ci sarà capitato a tutti di fare caso a determinati aspetti, atteggiamenti o movenze dei corpi, dei volti dei vari modelli o testimonial.
Il linguaggio del corpo è scelto in modo intenzionale dagli strateghi della pubblicità, per aumentare l’attenzione del cliente o dello spettatore, e come tutte le strategie scelte il linguaggio del corpo deve essere ben collegato all’immagine che l’azienda vuole dare di sé. Ma attenzione. Come abbiamo detto per le emoji che possono essere enigmatiche a livello di comprensione e fuorvianti, così lo è il nostro corpo.
Curiosità sui movimenti
Qui di seguito voglio mostrarvi alcuni comportamenti corporei che potrebbero essere utili non solo nell’advertising ma anche nelle relazioni interpersonali:
- il sorriso si sà, è uno dei movimenti più belli da vedere. Ma attenzione, ne esistono almeno 20 di tipologie di sorriso, che vanno da quello sincero, a quello di seduzione fino a quello sociale – sorrido giusto per educazione;
- il pollice in alto, approvazione, il famoso “mi piace” di Facebook 👍 ;
- l’occhiolino ha due facce, una amichevole di approvazione, l’altra di intramontabile seduzione (provate voi a resistere ad un occhiolino di Brad Pitt);
- le dita giunte verso l’alto, sicurezza e gestione del controllo, immaginatevi Mignolo col Prof, oppure Montgomery Burns dei Simpson;
- le braccia incrociate sul petto solitamente indicano che sei nervoso o arrabbiato, difendi te stesso dal tuo interlocutore. Non è solo questo. È anche una posizione di concentrazione o di rilassamento perché non sappiamo dove mettere le braccia;
- la stretta di spalle esprime senza dubbio incertezza o indifferenza se seguita dal movimento delle braccia verso l’alto 🤷♀️ ;
- le mani in tasca… menefreghismo o sentimento di superiorità se collegate all’inclinazione della testa all’indietro e mento in alto: sì, alla io bullo.
- la mascella contratta forse è uno dei segnali più immediati del nostro corpo, esprime paura, rabbia, e se associata ad un’occhiata da sopra gli occhiali, beh è il tempo di fuggire.
Continuiamo con il corpo dentro lo spot
La pubblicità deve attirare il cliente? Diamo maggior rilievo agli occhi, zoomiamo su questa parte del corpo, attiriamo con lo sguardo, facciamo in modo che con photoshop si riesca a rendere lo sguardo più seducente e accattivante aumentando la dilatazione delle pupille.
Vogliamo dare fiducia al cliente? Mostriamoli il collo, una delle parti più vulnerabili del nostro corpo. Mostriamoli che non abbiamo paura delle sue critiche. Facciamo vedere con la testa rivolta all’indietro che siamo orgogliosi del nostro lavoro e siamo “forti” nel nostro campo. Corteggiamolo. Flirtiamo con lui.
Divulghiamo determinazione e autorità con le mani rivolte sui fianchi, o incrociate dietro la schiena in modo che il busto diventi più grande – pancia indietro petto in fuori.
Come potete aver capito il corpo gioca un ruolo preponderante all’interno delle pubblicità. E voi, fate caso al linguaggio corporeo? Sia negli spot sia nella vita di tutti i giorni?
Raccontatecelo nei commenti.