Sarà capitato anche a te di ascoltare una canzone, non riconoscere né l’interprete, né il titolo, né l’autore e ricordarla semplicemente dicendo: questa è la canzone della pubblicità…
Ti sarà capitato anche di canticchiare, magari mentre stai sistemando casa o stai facendo spesa al supermercato, un motivetto collegato a qualche spot, che ti è entrato prepotentemente in testa e si ripresenta ogni volta senza mai chiedere il permesso.
Beh, questo è il grande potere della musica: riesce a toccare e far vibrare quelle corde invisibili che ognuno ha dentro di sé, resta impressa nella mente perché connessa a emozioni, momenti di vita, o semplicemente perché ha suscitato la curiosità del nostro istinto musicale.
La musica aiuta ad associare idee e parole a emozioni, per questo è un potente strumento di comunicazione, sempre più utilizzato nel mondo del marketing e della pubblicità. Se opportunamente scelta contribuisce a raggiungere il target desiderato e stimolare la percezione dello spettatore nei confronti dell’utilità del prodotto, persuadendolo all’acquisto.
Philip Ball autore del libro L’istinto musicale afferma che «il modo in cui ognuno reagisce a degli stimoli sonori è insito in noi e non possiamo ignorarlo».
I pubblicitari o compositori cinematografici lo sanno molto bene e utilizzano determinati suoni per creare un collegamento tra la parte logica del nostro cervello e le emozioni.
La musica ha più potere delle immagini, perché queste ultime a volte si perdono se non si riesce a mantenere l’attenzione, ma alla musica non si scappa, lei ti entra dentro, qualunque cosa tu stia facendo.
Ti sei mai chiesto come avviene l’associazione tra spot pubblicitario e supporto musicale? Come viene scelta la musica giusta?
Del loro binomio potremo parlare all’infinito, perché tanti sono gli aspetti da sviscerare e approfondire, così come singolari sono gli istinti musicali di ognuno di noi. Ma di questo mio post non voglio fare un trattato, voglio solo togliere qualche piccola curiosità e rendere tutti noi un po’ più consapevoli e aperti a un’ascolto attivo e critico delle pubblicità che ogni giorno guardiamo, o di quelle che per anni hanno segnato la storia o la nostra infanzia.
Il binomio musica e pubblicità
Tanto per iniziare, occorre fare una distinzione tra jingle e brani musicali utilizzati nei vari spot.
Jingle
Canzoni e motivetti orecchiabili, quei ritornelli accattivanti (inediti o re-interpretati) che offrono una diretta e incisiva percezione del prodotto e si imprimono nella mente dello spettatore. La loro peculiarità è che già dal primo ascolto rappresentano un vero richiamo.
Ma proviamo a chiarirci un po’ le idee: ti è mai capitato di canticchiare Valfrutta la natura di prima mano o Saratoga il silicone sigillante?! O ancora, ti ricordi la pubblicità dei Tic Tac dove la bella Hunziker cantava e ballava vestita di bianco, piena di energia quella che solo i tic tac sanno regalare?!
Questi sono esempi di jingle, nei primi due casi inediti – creati appositamente come réclame per uno specifico prodotto – nel terzo si parla di una re-interpretazione, perché il sottofondo musicale della pubblicità delle caramelle è stato creato partendo da un brano edito poco conosciuto in Italia: Tico -Tico no Fuba, canzone brasiliana scritta da Zequinha de Abreu in 1917. Lo sapevi?
Una piccola menzione è dovuta anche all’utilizzo dei suoni, non solo come melodie ma anche come rumori, ricollegati direttamente o indirettamente all’oggetto dello spot e al suo utilizzo.
Il video inizia con il suono dei tacchi che annunciano l’avanzare del soggetto, poi c’è l’inconfondibile suono dei tic tac quando si agita e si apre la scatolina, e in ultimo quello che apre lo scatenato jingle, che accompagna l’assaggio della caramella.
Brani musicali
Le composizioni musicali (edite o re-interpretate) e le canzoni più o meno famose che, scelte come colonna sonora di sottofondo al messaggio pubblicitario o come musica spot, cercano di creare le giuste atmosfere e sensazioni nello spettatore, aiutano a raggiungere meglio il target o facilitano l’analogia con il prodotto, avendo un titolo in linea con il brand.
L’accostamento può dipendere molto anche dall’immagine che si vuole dare al prodotto e al suo utilizzo.
Chi non ricorda la pubblicità della Barilla, con la bimba dai bellissimi occhi azzurri e il micetto bagnato: a me l’hanno fatta studiare a scuola media nell’ora di musica, ah, quanto ero giovane! Molti pensano che sia un jingle inedito prodotto appositamente per il brand, invece è un riadattamento del brano Hymne del musicista greco Vangelis, una composizione musicale con melodia semplice che è stata portata al successo dallo spot e che tutt’ora identifica il marchio.
E Lemon Tree dei Fools Garden a supporto musicale dello spot del limoncello Limoncè? Connubio vincente con una totale corrispondenza tra titolo del brano e naming del prodotto.
Spesso la pubblicità ha lanciato gruppi emergenti facendo raggiungere loro notorietà: ricordi il tormentone dell’estate 2001 “www mi piaci tu” dei Gazosa inserito nello spot della Omnitel Summer Card? Io avevo iniziato ad “odiarla” da quanto ce l’avevano fatta ascoltare, non so se sia stato un bene o un male.
Musica in target
Una canzone può essere scelta anche considerando i destinatari del messaggio promozionale, accostando quindi allo spot delle musiche che toccano gli interessi del target di prodotto.
Un esempio azzeccatissimo è uno degli ultimi spot della Volkswagen Beetle (il maggiolone nuovo). La casa automobilistica ha scelto la band Walk off the Earth, fenomeno mediatico musicale tra i giovani e gli ha fatto ri-arrangiare la loro “Gang of Rhythm” campionando i suoni del nuovo maggiolone, chiara volontà di raggiungere un pubblico giovane nato nell’era digitale.
Uno spot carico di energia: 3 diversi allestimenti del maggiolone “Playful, Soulful e Powerful”, destinati a 3 target differenti, che prevedono 3 arrangiamenti diversi dello stesso brano. Geniale!
Come avrai intuito, il mondo che si nasconde dietro alla coppia pubblicità-musica è immenso, pieno di sfaccettature e sfumature.
Ognuno di noi seguendo il suo istinto musicale avrebbe potuto trattarlo in diverso modo, dando priorità o importanza a un messaggio in musica piuttosto che a un altro. Io ho cercato di farlo a mio gusto, sviscerando le curiosità che avevo e facendo luce su alcune cose che, essendo appassionata di musica, sempre mi hanno affascinato.
Prossima tappa? Fare un viaggio tra i ricordi e stilare una hit parade dei jingle e delle canzoni più famose che hanno segnato la storia della pubblicità. Beh, io inizio la ricerca, e ogni tuo consiglio sarà prezioso.
Grazie e a presto 🙂