Sicuri di non sapere cosa sono le “artlang”? Io scommetto di si! Sono definite come lingue inventate da scrittori fantasy, chiamati “glottoteti”, create per rendere più reali le loro opere di fantasia.
Troppo nerd? Vi starete immaginando orde di persone travestite da Klingon al Comicon che hanno passato giornate ad applicarsi ad imparare regole grammaticali inventate. Ebbene le artlang hanno un’origine molto più antica e inimmaginabile.
Il primo Artlang
La lingua infernale – Dante Alighieri – “Divina Commedia” (1304 – 1321).
Ok, in realtà non è una vera e propria lingua. Stiamo parlando di un unico verso all’inizio del VII° canto dell’Inferno pronunciato da Plauto. Le parole “Pape Satàn, pape Satàn aleppe” sono tate citate in molti film e libri, per non parlare delle interpretazioni che ne sono state fatte.
Tra chi la interpreta come un’invocazione demoniaca (dedotta dalla parola Satàn), chi la ritiene un’espressione di spavento e chi in una richiesta di pace non conosciamo il vero significato.
Di tutti questi dubbi l’unica certezza è la derivazione linguistica delle parole che si rifanno a: ebraico, latino, francese e lingue medievali antiche.
Artalag nella letteratura
Neolingua – George Orwell – “1984” (1949).
Il famosissimo romanzo di Geoge Orwell si basa sulla descrizione di uno stato dittatoriale che controlla con ogni mezzo la popolazione chiamato Grande Fratello.
Questo regime modifica il linguaggio a suo uso e consumo con l’intento di rimuovere le “vecchie abitudini” e di plagiare le menti attraverso il controllo del pensiero.
La “Neolingua” è una versione impoverita del linguaggio, tutte le forme definite irregolari spariscono, “cotto” diventa “cuociuto”.
I comparativi ed i superlativi sono sostituiti da prefissi da applicare alla radice principale: buono, sbuono per cattivo, piùbuono al posto di migliore e arcipiùbuono invece di ottimo. Vengono introdotti anche nuovi termini come: psicopolizia, sessoreato o bispensiero.
L’obiettivo del Grande Fratello è ridurre il vocabolario da poter utilizzare perché senza troppe parole a disposizione è più difficile esprimere un’opinione contraria al regime.
Gli artlang nel cinema
“Nadsat” – “Arancia Meccanica” di Anthony Burgess.
Non ve lo aspettavate, vero? Ebbene i protagonisti di uno dei film cult della storia del cinema parlano una lingua inventata da loro.
Alex e i suoi terribili amici utilizzano uno slang che si basa sulla lingua parlata quotidianamente arricchita dall’introduzione di parole russe traslitterate in inglese (le parole scritte in russo vengono lette in lingua sassone).
Ci sono molti vocaboli strani, il più famoso è drugo che deriva dal russo “друг” (drug), in inglese ricorda la parola “Droog”, che vuol dire “amico”.
“Cityspeak” – “Blade Runner” di Ridley Scott.
Il famoso film cult si ispira al romanzo del 1968 “Il cacciatore di androidi” di Philip K. Dick. Film di fantascienza del 1982 ambientato in una Los Angeles futuristica del 2019 avvolta da una fitta nebbia scaturita dall’inquinamento che produce una continua pioggia sporca.
Le persone che sono rimaste sulla terra sono tutti coloro affetti da patologie che non possono essere curate, sono di ogni etnia, e tra loro si aggiungono i cosiddetti “sintetici”, creature animali e umane di produzione tecnologica.
Per questo motivo all’interno del film si parla il “Cyberspeak”, uno slang pluriliguistico e multietnico; “slang” perché si rifà al linguaggio colloquiale americano, “plurilinguistico” perché le parole sono tratte da un mix di lingue provenienti da tutto il globo.
Artlang nelle serie tv
“Valyriano” – Game of Thrones di George R.R. Martin.
Ebbene sì! Oltre al Dothaki, nella famosa serie televisiva è presente anche un’altra lingua proveniente dall’omonimo romanzo.
La lingua valyriana è stata creata per George Martin dal linguista David J. Peterson come linguaggio di educazione e studio dei nobili di Essos e Westeros e deriva dal linguaggio di Astapor e Meereen (tutte popolazioni presenti nei libri e nella serie).
Il linguista non è stato assunto dal famoso scrittore, bensì dai produttori della serie. Infatti, lo scrittore non era interessato a inventare una lingua completa dato che nel romanzo appaiono poche e frammentarie parole.
Nonostante tutto anche la serie presenta poche parole che risuonano nella mente di tutti: valar morghulis che sta per “tutti gli uomini devono morire”, valar dohaeris per “tutti gli uomini devono servire” ed infine la celebre dracarys per “fuoco di drago”.
“Antichi” – “Stargate SG-1”
Sono fiduciosa che qualcuno della generazione anni ’90 ricordi questa serie fantasy. La trama è semplice un gruppo di studiosi militari attraverso una tecnologia aliena riescono ad entrare in contatto con centinaia di popolazioni aliene diverse.
Una di queste popolazioni sono gli “Antichi” che parlano un linguaggio davvero complesso che sembra essere precursore del latino, anche se è ben distinguibile.
Il sistema di scrittura è tutta un’altra storia, ha lo stesso numero di lettere dell’alfabeto inglese e usa un sistema numerico decimale. Nell’alfabeto si nota come le lettere “U” ed “F” si scrivono allo stesso modo, come le lettere “J” e “R” che si possono scambiare tra loro semplicemente rovesciandole sottosopra.
Nonostante la difficoltà dell’alfabeto sembra essere abbastanza facile impararla come lingua, se non fosse che è ricca di dialetti che rendono la traduzione davvero difficile.
Altlang e film d’animazione
“Atlantidiano” – “Atlantis-L’impero perduto” Disney.
Nel famoso film di animazione Disney assistiamo alla scoperta della prima civiltà della terra: Atlantide, in cui si parla la lingua madre di tutta l’umanità, l’atlantidiano.
Questa lingua è stata inventata da Marc Okrandper, ispiratosi alla lingua indoeuropea utilizzando una sua grammatica inventata. La sintassi della lingua è abbastanza semplice si basa su soggetto, oggetto e verbo. Gli aggettivi seguono i nomi a cui si riferiscono e gli avverbi seguono i verbi. A livello verbale utilizza solo tre tempi: presente perfetto, futuro e presente.
In Atlantide usano una scrittura alfabetica bustrofedica, scrittura che non ha una direzione “fissa” ma a “nastro”, ovvero al momento che si inizia a scrivere non si va mai a capo si continua come in una sorta di flusso continuo come i solchi fatti dall’aratro.
L’alfabeto è formato da 29 grafemi e si basa sull’alfabeto ugaritico, un tipo di alfabeto antico orientale che si sviluppò intorno al XIV° secolo di tipo cuneiforme che successivamente divenne alfabeto fenicio.
“Minionese” – “Cattivissimo Me” Pixar.
Tutti siamo innamorati dei piccoli scagnozzi gialli di Gru e ci divertiamo a vedere i loro pasticci.
La loro origine è tutta francese, infatti la parola francese “mignon” significa “scagnozzo”, proprio il loro ruolo all’interno del film animato. Inoltre se li guardiamo con un occhio goloso, non ricorda i mignon al limone? Piccoli e tutti gialli 😀
Il “minionese” non è una lingua aliena, anche se certe volte lo sembra, ma è un puzzle di parole che derivano da tutte le lingue del mondo. L’idea centrale della loro creazione è che i minion non vanno tradotti proprio perché parlano attraverso un mix di onomatopee e parole a caso di lingue opposte tra loro, rendendo così il linguaggio comprensibili a tutti.
Sapete perché nonostante il mix linguistico rimane gradevole questa lingua alle nostre orecchie? Perché il linguaggio è simile a quello dei bambini, i minion usano soprattutto le lettere “p” e “b” e parole semplici con sequenze consonante/vocale.
Altlang nei videogiochi? OH YEAH!
“Simlish” – “The Sims”
Anche i videogame hanno una loro lingua!
Il famosissimo gioco “TheSims” ne ha una tutta sua presente nell’intera serie di videogiochi. Il linguaggio usato è formato da vari suoni generati dall’unione di varie lingue moderne.
Questa lingua nasce nel 1996 su “SimCopter” per trasferirsi su “The Sims” nel 2000. Per rendere comprensibile il linguaggio ai giocatori sono stati inseriti dei balloon con all’interno dei disegni per far capire l’argomento della conversazione o il bisogno che l’avatar vuole esprimere.
Will Wright, progettatore del gioco, voleva che la lingua fosse emozionante ma irriconoscibile per lasciare immaginazione dei giocatori il suo significato.
“Spira” – “Final Fantasy”.
“Spira” è il mondo immaginario in cui è ambientato Final Fantasy-X ed è abitato da una grande varietà di popoli che hanno caratteristiche particolari sia a livello fisico che linguistico.
La popolazione Albhed parla una propria lingua formata da un cifrario che sostituisce la lingua inglese; nella versione giapponese del videogioco invece il cifrario sostituisce il sistema di scrittura sillabico del linguaggio “kana”.
Queste ovviamente sono solo alcune delle lingue che negli anni sono state inventate. Ce ne sono così tante che Wikipedia ne ha fatto una vera e propria raccolta.
Tu ne conosci altre? Fateccelo sapere nei commenti 😉