Pronunciami il brand

Negli ultimi mesi un dubbio amletico ha sconvolto la vita di milioni di utenti del web e dei vari social network: come caspita si pronuncia Primark? Forse praimarc? O è più corretto primarc?

N.B. per i puristi: sì lo so, sarebbe stato più corretto utilizzare l’esatta trascrizione fonetica per indicare la pronuncia dei vari termini, ma avrebbe reso tutto molto più pesante! 🙂

Tornando a noi, il problema era diventato così opprimente che la stessa compagnia irlandese di vestiti low-cost è dovuta intervenire dedicandogli addirittura una pagina della sezione domande del suo sito web. È stato così finalmente stabilito che la corretta pronuncia è appunto praimarc.

Nel mondo globalizzato in cui viviamo, ci capita quotidianamente di entrare in contatto con prodotti provenienti da aziende che hanno sede dall’altra parte del globo e che quindi utilizzano una lingua che non è la nostra. Non capita però tutti i giorni che un’azienda stabilisca chiaramente come debba essere pronunciato il nome del proprio brand come nel caso che ti ho descritto sopra.

Cosa succederebbe se domani mattina ci svegliassimo con una nuova legge che imponga la giusta pronuncia dei nomi dei brand stranieri, secondo il loro paese d’origine?

Probabilmente faresti colazione con un salutare yogurt danon (la Danone è francese, quindi leggila tappandoti il naso per pronunciarla in maniera corretta), seduto su un comodissimo sgabello ichea (in questo caso 1 a 0 per noi italiani dato che sono gli anglofoni che dicono aichia riferendosi alla svedese Ikea), controllando le mail sul tuo pc appol (l’americana Apple), indossando un coloratissimo pigiama tsara (questa lo ammetto è un po’ stiracchiata ma gli spagnoli di Zara la lettera z la pronunciano proprio così) pronto per andare a lavarti i denti con un dentifricio colgheith (l’americana Colgate). E siamo solo alla mattina.

Ecco una lista di altri famosi brand stranieri seguiti dalla corretta pronuncia in base al loro paese d’origine:

  • Nike: naichi (USA ma il nome deriva da quello della dea greca della vittoria)
  • Adidas: àdidas (italia-inghilterra 2 a 0, il brand è tedesco e l’accento cade sulla prima sillaba, non sulla seconda)
  • Adobe: adobi (USA)
  • Canon: chianon (Giappone)

Si entra poi nel magico mondo delle sigle. Ti faccio solo due esempi:

  • IBM: ai bi em (USA)
  • H&M: hoo ee em (Svezia)

Infine c’è il settore automobilistico che ci dà numerose soddisfazioni da questo punto di vista. Qualche tempo fa un sito spagnolo specializzato nella vendita di auto si è divertito a scoprire l’esatta pronuncia di alcuni dei brand più famosi al mondo. Ecco il risultato:

Chi scrive non è assolutamente un grammar nazi, io i vestiti li compro da acca e emme per intenderci, e sarò disposto a seguire questa ipotetica nuova legge solamente il giorno in cui Versaci sarà solo un invito rivolto al nostro barman di fiducia.

E tu, i vestiti in quale lingua li compri? 🙂

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