Stereotipi tra nord e sud Italia

terroni e polentoni

L’origine del termine stereotipo – dal greco stereos (duro, rigido) e typos (impronta, immagine), quindi immagine rigida – si deve alla tipografia, dove stava ad indicare un metodo di duplicazione delle composizioni tipografiche.

Secondo il vocabolario Treccani, lo “Stereotipo” è  «… in psicologia, opinione precostituita, generalizzata e semplicistica, che non si fonda cioè sulla valutazione personale dei singoli casi ma si ripete meccanicamente, su persone o avvenimenti e situazioni (corrisponde al fr. cliché): giudicaredefinire per stereotipis. individuali, se propri di individui, s. sociali, se propri di gruppi sociali.»

In questo articolo voglio dare risalto ai luoghi comuni che esistono tra nord e sud Italia. Hai presente polentone e terrone? Ecco, questi sono due stereotipi per eccellenza. Entrambi hanno connotazioni antietniche che sottolineano un’inferiorità etnica e culturale, anche se il più delle volte sono usati solo in modo scherzoso.

Sapresti indicare qualche altro?

Giuro che anche tu tra i più noti citeresti:

per il Nord: freddi, distaccati, tanto lavoro e pochi affetti, “polenta e usei”, nebbia, sono tutti alti, biondi e con gli occhi azzurri…

per il Sud: gelosi, troppo rumorosi, sfaticati, mafiosi, pizza, sole, bassi, neri e pelosi…

e il Centro: …non pervenuto!

Ti vedo, già sorridi! Ma vogliamo farci due grasse risate con un video di Teresa Mannino?

https://youtu.be/iVjfABL6YnA

Anche all’estero siamo famosi per essere un popolo disomogeneo.

Stereotipo dell’italiano all’estero

Forse il problema ha origini storiche ben precise quando, all’alba dell’unità d’Italia, già Massimo D’Azeglio affermò: «pur troppo s’è fatta l’Italia, ma non si fanno gl’Italiani».

Questi esempi, questi modi di classificare le persone in base al luogo di nascita possono, a volte, tradursi in forme velate di razzismo. O, comunque, creano delle paure infondate che limitano la voglia di viaggiare e conoscere il “diverso”.

Tempo fa una coppia di amici mi disse: «siamo stati al mare al sud, in Puglia (precisamente a Bari, pensa se fossero arrivati a Santa Maria di Leuca!), ma ci siamo rinchiusi in villaggio, non si sa mai. Lì può succedere di tutto! E poi non si capisce quel che dicono! Una sera siamo usciti per comprare le sigarette e ci squadravano tutti dalla testa ai piedi» e io «non sarà che erano curiosi perchè vi hanno riconosciuto come forestieri? siete ancora tutti interi, mi pare!»

Così come quando decisi di trasferirmi a 1000 km da casa mia, per motivi di studio, ero felicissima di fare questa nuova esperienza ma la mia paura più grande era dettata da uno stereotipo: se mi inquadrano come terrona?! E invece eccomi qui, dopo 17 anni, ancora viva e felice in mezzo a questi polentoni! 😉

Troppe volte mi è capitato di  sentire discorsi generalizzanti su nord e sud e tutte le volte mi si accopponava la pelle, mi si torcevano le budella e mi prudevano le mani! Oh, che vuoi?! Sono terrona, passionale e ne vado fiera! LOL 😀

Proviamo a non generalizzare, a non fare di tutta l’erba un fascio e se poi il fascio d’erba lo fanno gli altri per te, tu f… fatti una grassa risata!!! 😉

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