Storytelling tra personaggi, confusione e risoluzione

scrivere

Attraverso il gioco e il racconto ritrovi la dimensione immaginifica di quando eri bambino.

Attraverso le storie puoi motivare, infondere messaggi, persuadere, aiutare a leggere situazioni da diversi punti di vista e stimolare l’immaginazione.

Le storie sono quelle che ti fanno dialogare con gli altri ogni giorno, sono quelle che ti aiutano a condividere esperienze, a entrare in connessione annullando barriere, sollecitando compassione ed empatia.

Le storie degli altri sanno spesso darti una piccola spinta, leniscono le tue insicurezze, alimentano la tua fantasia o ti radicano saldamente nella concretezza.

La narrazione ti accompagna in un crescendo emozionale, si fissa nella memoria e ti induce curiosamente a spingerti oltre perché attraverso una storia puoi sentire il perché di un autore, costruire, demolire, ricostruire, fare tuo.

Le storie ti rendono pe(n)sante e leggero, e non tolgono mai.

Sono un moltiplicarsi di conoscenze e di valori, un aiuto prezioso per presentare prodotti, luoghi, persone, aziende, esperienze vere o fittizie.

Raccontare storie è molto più che un raccontare storie.

Quando decidi di farlo, strategicamente e per business, ricordati che una storia per funzionare ha bisogno di questi 3 elementi.

  1. Protagonista
    Il protagonista della storia è il legame con il tuo interlocutore.
    Puoi essere tu, in prima persona, che confessionalmente ti racconti o esprimi la tua autorevolezza, oppure un personaggio fittizio a cui è affidi la narrazione.
    Puoi scegliere di raccontare la tua storia in seconda persona, e in questo caso sarà il tuo utente, con il quale dovrai sintonizzarti empaticamente, a vivere in prima persona,  scusa il gioco di persone, la faccenda.
    Ancora, puoi scegliere di parlare in terza persona, osservando con il tuo lettore quello che accade sul palcoscenico della realtà o della tua immaginazione.
  2. Confusione
    Un elemento che devi ricordati di inserire sempre. Un conflitto, un problema, una questione, un enigma da risolvere.
    Tutti approcciamo alle storie con la curiosità di vedere come viene sciolto un nodo o sviluppata una trama, un ordito, qualcosa che è stato intrecciato e tessuto.
    La confusione diventa metafora della vita nel suo incedere quotidiano, tra lezioni da imparare ed esperienze da fare, quelle che trasformano, educano e cambiano lo status quo del protagonista della narrazione.
    Se manca il conflitto, manca la storia.
    Il conflitto incontra le problematiche e i bisogni del lettore che, attraverso la tua storia, può scovare o intuire una possibile la soluzione.
  3. Soluzione
    Il lieto fine piace a tutti, ma non sempre è prevedibile. La cosa importante è avvolgere e abbracciare l’utente per indurlo, con il stile e charme, all’azione.
    Ricorda: quello che sgarbugli nella tua storia diventa per lui un modello da condividere, confutare o approfondire.

Pronto a far sudare le dita sulla tastiera?

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